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“Probabilmente cancerogeno” il glifosato, un erbicida diffusissimo e alla base del “Round Up” di Monsanto

“Probabilmente cancerogeno” il glifosato, un erbicida diffusissimo e alla base del “Round Up” di Monsanto
Per l’autorevole IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, organismo collegato all’OMS, la sostanza è sospettata di provocare tumori e danni al Dna. “È scienza spazzatura”, replica la multinazionale Monsanto
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E' scontro sul glifosato, il principio attivo contenuto nel diserbante agricolo (e non solo) più diffuso al mondo, catapultato da pochi giorni nella lista delle sostanze ‘probabilmente cancerogene'. I contendenti sono due giganti. Da una parte l'autorevole IARC, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, organismo scientifico collegato all'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha introdotto la sostanza chimica tra quelle pesantemente sospettate di provocare tumori e danni al Dna. Dall'altra, il suo maggiore utilizzatore, la multinazionale Monsanto che ha tacciato il giudizio dello Iarc come ‘

junk science'
, scienza spazzatura: un attacco senza precedenti a un ente scientifico internazionale.

Il punto è che il glifosato è utilizzato in ben 750 prodotti per l'agricoltura, il giardinaggio, il trattamento degli spazi urbani e che il principio attivo è alla base di uno degli erbicidi più diffusi nel mondo, il Round up prodotto Monsanto. La stessa multinazionale dell'agroindustria commercializza – come ricorda una nota dell'Associazione Agricoltura Biologica. Aiab – ”soia, mais, cotone e colza Roundup Ready tolleranti alle applicazioni dell'erbicida che rappresentano la gran parte della superficie mondiale geneticamente modificata«.

Per lo Iarc, che si occupa di mettere in guardia organismi internazionali e statali sui rischi associati a sostanze e anche a comportamenti che possono favorire o indurre i tumori, il glifosato è da considerare ‘probabilmente cancerogeno', dopo una serie di test di laboratorio i cui risultati sono stati riportati dalla rivista medica ‘Lancet' il 20 marzo scorso. Assieme al principio chimico, sono finite sul banco degli accusati altre quattro sostanze contenute in agrofarmaci: Diazinon, Malathion, Parathion, Tetraclorvinfos. Lo studio dello Iarc, oltre a riportare la ‘probabile cancerogenicità' del glifosato, rileva inoltre una correlazione con la vulnerabilità al linfoma non Hodgkin di molti lavoratori esposti.

Ma per Monsanto la questione è lungi dall'essere facilmente liquidata: ”Le decisioni sulla sicurezza dei prodotti e l'approvazione dei pesticidi sono governati da agenzie con potere regolatorio, come l'americana Epa e la Commissione Europea, così come da enti scientifici indipendenti come l'Efsa. Lo Iarc non ha autorità regolatoria e le sue decisioni non impattano con l'etichettatura, la registrazione e l'uso del glifosato«.

Per le associazioni del biologico non ci sono dubbi: il glifosato e gli altri pesticidi ”vanno banditi dalle nostre campagne e dai nostri giardini. L'agricoltura biologica dimostra che se ne può fare a meno con facilità e vantaggi per tutti«, afferma il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli. Chiara Braga, responsabile Ambiente del Pd, ha annunciato via twitter un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina.

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